Archivio per la categoria ‘Namibia’

Eugen Fischer è un tristemente famoso scienziato della razza. Operò nei territori dell’Africa Sudoccidentale tedesca (la Namibia odierna) nei primi anni del Novecento, al tempo della brutale colonizzazione tedesca. (altro…)

Un altro tema centrale nel romanzo: i Basters di Rehobot, in Namibia. Un articolo scritto per il sito web thefirstpost fa luce sull’argomento.

Ho compiuto una lunga traversata della Namibia in auto: dalle nebbie costiere di Swakopmund, attraverso i deserti sconfinati e le montagne, fino ai vasti altipiani dell’interno. Sono sulle tracce di una tribù perduta, prima che i suoi ultimi rappresentanti scompaiano per sempre.

Lungo la strada ho incrociato un bel numero di altri gruppi etnici della Namibia: Lhosi, Ovango, Herero e Himba; ho  visto flemmatici tedeschi a Walvis Bay, fanatici di rugby Boeri a Windhoek e donne che girano a seni scoperti nel Nord del Paese. Ma stando alle mie informazioni, il gruppo di persone che sto per incontrare è il più straordinario di tutti: i Basters di Rehobot.  (altro…)

Quinta e ultima parte di un articolo di Tom Knox apparso sul Daily Mail sotto il titolo L’altro genocidio racconta l’incontro dell’autore con la Namibia e la sua tragica storia.

Nel 1904 il popolo Herero del nord della Namibia si ribellò, massacrando dozzine di coloni tedeschi. I tedeschi interpretarono questa rivolta come una seria minaccia al potenziale economico della loro colonia ricca di diamanti, e inviarono uno spietato imperialista prussiano, Lothar von Trotha, a occuparsi della rivolta.

Il popolo Herero fu vittima di un vero e proprio olocausto

Le esplicite istruzioni del Kaiser al suo viceré furono quelle di “emulare gli Unni” in crudeltà e spietatezza. (altro…)

La quarta parte di un articolo di Tom Knox apparso sul Daily Mail sotto il titolo L’altro genocidio racconta l’incontro dell’autore con la Namibia e la sua tragica storia.

In un certo senso, si può dire che la Namibia esiste solo grazie all’interesse tedesco per i diamanti. Agli inizi del Novecento geologi inviati dalla Germania iniziarono a esplorare la zona alla ricerca di risorse minerarie, tra cui i diamanti. In precedenza questo territorio desolato era stato considerato adatto solo per gli allevatori di bestiame, al massimo per qualche mercante di guano. Lo stesso governatore tedesco della Namibia, che aveva acquisito la colonia quasi controvoglia durante gli anni Ottanta dell’Ottocento, dimostrava scarso interesse per i suoi domini.

Ma le pietre preziose erano una questione diversa, e il Kaiser mandò a loro difesa le sue forze coloniali d’elite. (altro…)

La terza parte di un articolo di Tom Knox apparso sul Daily Mail sotto il titolo L’altro genocidio racconta l’incontro dell’autore con la Namibia.

Oranjemund è una delle città più inavvicinabili di tutto il mondo libero: solo le persone coinvolte nel commercio dei diamanti sono autorizzati a entrare. (altro…)

La seconda parte di un articolo di Tom Knox apparso sul Daily Mail sotto il titolo L’altro genocidio racconta l’incontro dell’autore con la Namibia.

A due passi da me la spiaggia è disseminata dei cadaveri scarlatti di alieni gelatinosi. O almeno questo è quello che sembrano essere. In realtà sono le enormi meduse della Namibia, tra le più grandi del pianeta. Insetti, piante e rettili altrettanto bizzarri si sono evoluti allo stesso modo in questo arido ecosistema: cactus deformi che si cibano della foschia marina, alberi così velenosi che è sufficiente il fumo sprigionato bruciando il loro legno per uccidere.

Cavalli selvaggi della Namibia

E infine ecco quelle che possono essere considerate vere e proprie celebrità: i Cavalli Selvaggi della Namibia (altro…)